Investimenti sostenibili 4.0, altre opportunità per le imprese

Incentivi alla transizione digitale e alla sostenibilità ambientale.

Il D.M. Mise 10.02.2022 (pubblicato nella G.U. 2.04.2022, n. 78) ha stanziato 678 milioni di euro a favore di micro, piccole e medie imprese, volti a favorire la trasformazione tecnologica e digitale, la transizione verso il paradigma dell’economia circolare e la sostenibilità energetica.

Soggetti beneficiari: requisiti – PMI manifatturiere (con esclusione di specifici settori), oltre alle attività di servizi alle imprese di cui all’allegato 4 del citato decreto, che alla data di presentazione della domanda devono:

  • essere regolarmente costituite, iscritte e “attive” (Registro delle Imprese);
  • essere nel pieno e libero esercizio dei propri diritti, non essere in liquidazione volontaria e non essere sottoposte a procedure concorsuali;
  • non essere già in difficoltà al 31.12.2019 (fatte salve deroghe specifiche);
  • trovarsi in regime di contabilità ordinaria e disporre di almeno due bilanci approvati e depositati presso il registro delle imprese ovvero aver presentato, nel caso di imprese individuali e società di persone, almeno 2 dichiarazioni dei redditi;
  • essere in regola con le disposizioni vigenti in materia di normativa edilizia e urbanistica, del lavoro, della prevenzione degli infortuni e della salvaguardia dell’ambiente ed essere in regola in relazione agli obblighi contributivi;
  • avere restituito somme dovute a seguito di provvedimenti di revoca di agevolazioni concesse dal Ministero;
  • non aver effettuato, nei 2 anni precedenti la presentazione della domanda, una delocalizzazione verso l’unità produttiva oggetto dell’investimento;
  • non trovarsi in una delle situazioni di esclusione previste dall’art. 5, c. 2, D.M. 10.02.2022.

Investimenti ammessi – Finalizzati all’ampliamento/diversificazione della produzione, funzionale a ottenere prodotti mai fabbricati in precedenza o al cambiamento fondamentale del processo di produzione di un’unità produttiva esistente ovvero alla realizzazione di una nuova unità produttiva localizzata nel territorio nazionale e rispettare le seguenti soglie di importo delle spese ammissibili, peraltro differenziati per Regione:

  • Molise, Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sicilia e Sardegna, spese ammissibili non inferiori complessivamente a 500.000 euro e non superiori a 3 milioni di euro e, comunque, all’80% del fatturato dell’ultimo bilancio approvato e depositato;
  • Abruzzo, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Toscana, Trentino Alto-Adige, Umbria, Valle d’Aosta e Veneto, spese ammissibili non inferiori complessivamente a un milione di euro e non superiori a 3 milioni di euro e, comunque, all’80% del fatturato dell’ultimo bilancio approvato e depositato.

Spese agevolabili – Sono ammissibili le spese strettamente funzionali alla realizzazione dei programmi di investimento di cui all’art. 6, D.M. 10.02.2022, relative all’acquisto di nuove immobilizzazioni materiali e immateriali, come definite agli artt. 2423 e seg. c.c., che riguardino:

  1. macchinari, impianti e attrezzature;
  2. opere murarie, nei limiti del 40% del totale dei costi ammissibili;
  3. programmi informatici e licenze correlati all’utilizzo dei beni materiali di cui al punto n. 1;
  4. acquisizione di certificazioni ambientali.

Le spese devono essere avviate successivamente alla presentazione della domanda e prevedere un termine di ultimazione non successivo a dodici mesi dalla data del provvedimento di concessione delle agevolazioni.

Agevolazioni – Gli incentivi sono concessi ai sensi e nei limiti di quanto previsto dalla sezione 3.13 del Temporary framework, nella forma del contributo in conto impianti, a copertura di una percentuale nominale massima delle spese ammissibili determinata in funzione del territorio di realizzazione dell’investimento e della dimensione delle imprese beneficiarie.
In particolare, per i programmi di investimento da realizzare nei territori delle Regioni:

  • Calabria, Campania, Puglia, Sicilia, il contributo massimo è pari al 60% delle spese ammissibili per le imprese di micro e piccola dimensione e al 50% per le imprese di media dimensione;
  • Basilicata, Molise e Sardegna, il contributo massimo è pari al 50% delle spese ammissibili per le imprese di micro e piccola dimensione e al 40% per le imprese di media dimensione;
  • Abruzzo, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Toscana, Trentino Alto-Adige, Umbria, Valle d’Aosta e Veneto, il contributo massimo è pari al 35% per le imprese di micro e piccola dimensione e al 25% delle spese ammissibili per le imprese di media dimensione.

Infine, è da segnalare che la domanda di agevolazioni è a “sportello” e sul portale del soggetto gestore Invitalia sono reperibili le istruzioni per la presentazione già aperta dal 18.05.2022.

Alessandro Pescari

Fonte: RatioQuotidiano | 08.06.2022

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