Imprenditoria femminile, nuovi incentivi

Il Fondo impresa femminile istituito dalla legge di Bilancio 2021 (art. 1, c. 97 L. 30.12.2020, n. 178), a seguito delle risorse stanziate dal PNRR trova il regolamento di attuazione nel Decreto direttoriale Mise 30.03.2022.

Il Fondo è finalizzato a sostenere le imprese femminili di qualsiasi dimensione, con sede legale e/o operativa ubicata su tutto il territorio nazionale, già costituite o di nuova costituzione, attraverso la concessione di agevolazioni nell’ambito di una delle 2 seguenti linee di azione:

  • incentivi per la nascita e lo sviluppo delle imprese femminili: imprese costituite da meno di 12 mesi alla data di presentazione della domanda di agevolazione e lavoratrici autonome in possesso della partita Iva aperta da 12 mesi alla data di presentazione della domanda di agevolazione. Possono presentare la domanda anche le persone fisiche che intendono costituire una nuova impresa femminile;
  • incentivi per lo sviluppo e il consolidamento delle imprese femminili: imprese femminili costituite da almeno 12 mesi alla data di presentazione della domanda di agevolazione e lavoratrici autonome in possesso della partita Iva aperta da almeno 12 mesi alla data di presentazione della domanda di agevolazione.


Definizione di impresa femminile – È definita tale l’impresa che presenta le seguenti caratteristiche:

  • società cooperativa e società di persone in cui il numero di donne socie rappresenta almeno il 60% dei componenti la compagine sociale;
  • società di capitali le cui quote di partecipazione spettano in misura non inferiore a 2/3 a donne e i cui organi di amministrazione sono costituiti per almeno 2/3 da donne;
  • impresa individuale la cui titolare è una donna;
  • lavoratrice autonoma (attività ricompresa nell’ambito dell’art. 1 L. 22.05.2017, n. 81, inclusa la libera professionista iscritta agli ordini professionali e l’esercente una delle professioni non organizzate in ordini o collegi di cui all’art. 1, c. 2 L. 14.01.2013, n. 4).


Ambito applicativo – Le agevolazioni sono concesse a fronte di programmi di investimento nei seguenti settori:

  • produzione di beni nei settori dell’industria, dell’artigianato e della trasformazione dei prodotti agricoli;
  • fornitura di servizi, in qualsiasi settore;
  • commercio e turismo.


Le iniziative devono inoltre essere realizzate entro 24 mesi dalla data di trasmissione del provvedimento di concessione delle agevolazioni; prevedere spese ammissibili non superiori a 250.000 euro al netto d’Iva per i programmi di investimento che prevedono la costituzione e l’avvio di una nuova impresa femminile, ovvero non superiori a 400.000 euro al netto d’Iva per i programmi di investimento volti allo sviluppo e al consolidamento di imprese femminili.

Agevolazioni – La forma e la misura delle agevolazioni sono differenziate:

  • nascita e sviluppo: contributo a fondo perduto per un importo massimo pari a:
    • 80% delle spese ammissibili e comunque fino a 50.000 euro, per i programmi di investimento che prevedono spese ammissibili non superiori a 100.000 euro;
    • 50% delle spese ammissibili, per i programmi di investimento che prevedono spese ammissibili superiori a 100.000 e fino a 250.000 euro;

  • sviluppo e consolidamento: contributo a fondo perduto e finanziamento agevolato (tasso zero, durata massima di 8 anni) articolati nel seguente modo:
    ● imprese costituite da non più di 36 mesi alla data di presentazione della domanda di agevolazione: gli incentivi sono concessi fino a copertura dell’80% delle spese ammissibili, in pari quota quale contributo a fondo perduto e quale finanziamento agevolato;
    ● imprese costituite da oltre 36 mesi alla data di presentazione della domanda di agevolazione: gli incentivi sono concessi come al punto precedente in relazione alle spese di investimento, mentre le esigenze di capitale circolante costituenti spese ammissibili sono agevolate nella forma del contributo a fondo perduto.


Spese ammissibili – Costituiscono spese ammissibili alle predette agevolazioni quelle relative a: immobilizzazioni materiali e immateriali, servizi cloud, personale dipendente e capitale circolante, alle condizioni e nei limiti stabiliti dal decreto interministeriale.

Alessandro Pescari

Fonte: RatioQuotidiano | 11.04.2022

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