Il futuro delle piccole e medie imprese

Dopo il Cura Italia, il Liquidità e il Rilancio, arriverà il Rinascita-semplificazioni? Così il Governo, con decretazione d’urgenza, si è mosso all’indomani dell’emergenza sanitaria che ha investito il nostro Paese nel trimestre appena trascorso.

È da ritenere indubbiamente condivisibile che gli interventi iniziali avessero finalità di sostegno alla perdita immediata dei redditi di molti strati della popolazione, mentre lascia un poco perplessi la strategia per il supporto alla ripresa delle diverse attività e, quindi, le misure relative.
È notizia di questi giorni che esponenti dell’esecutivo (Presidente del Consiglio in primis), governatore della Banca d’Italia e rappresentanti delle maggiori Organizzazioni di categoria, abbiano sostenuto di dover semplificare e rendere più immediati taluni provvedimenti, in modo tale da “scaricare a terra” con più efficacia i diversi interventi.
Quello che emerge dal “campo” è che occorre un Piano rinnovato che il nostro esecutivo deve varare nel breve periodo, in modo che le imprese (in particolare le PMI che rappresentano oltre il 90% del tessuto produttivo) possano avere gli strumenti necessari in questo periodo di estrema difficoltà, sia per sostenere il modello di business (per molti da rivedere anche profondamente), sia per il ricorso alla liquidità sempre più carente. Liquidità che è venuta a mancare in brevissimo tempo, segno che per molte categorie di attività, i flussi di cassa sono molto scarsi e, chiaramente, la pianificazione di corto respiro.
Ebbene, questo è uno dei punti fondamentali, per cui è doveroso che il legislatore e l’imprenditore stesso abbia maggiore attenzione nella fase di rilancio o rinascita che dir si voglia.
Infatti, è altresì noto che il panorama delle aziende del nostro Paese, prevalentemente a conduzione familiare e con numero di addetti ridotto, soffra anche di sotto capitalizzazione. Ecco dunque che è giunto il momento, per quelle realtà che hanno ancora un modello di business sostenibile, di riequilibrare uno degli aspetti essenziali del bilancio aziendale e della reputazione della stessa impresa nei riguardi del sistema creditizio e non solo.
Calandosi ancora più nello specifico, si tratta a ben vedere, di valutare se il ricorso alla liquidità sia più opportuno sottoforma di finanziamento (prestito), piuttosto che di capitale proprio (equity). In linea di principio è palese che l’immissione di capitale fresco rappresenti la soluzione più adeguata, in particolare per rafforzare la patrimonializzazione aziendale e, quindi, ottenere anche un migliore rating bancario e al tempo stesso contenere gli oneri finanziari.
Sul punto, i decreti emanati nulla prevedono per le micro/piccole-imprese. Infatti, l’art. 26 D.L. 34/2020 (c.d. Rilancio) rubricato “Rafforzamento patrimoniale delle imprese di medie dimensioni” prevede misure agevolative a fronte della patrimonializzazione delle società di capitali residenti in Italia. L’agevolazione, con modalità e requisiti diversi, riguarda contemporaneamente sia il socio che apporta il conferimento (comma 4), che la società che lo riceve (comma 8).
I requisiti per accedere alle 2 agevolazioni sono tarati per quelle società di capitali che hanno un range di ricavi 2019 tra i 5 e i 50 milioni di euro, oltre ad una riduzione dei ricavi complessivi causa Covid-19 nel mese di marzo e aprile 2020 superiore al 33% dello stesso periodo dell’anno precedente. Tenuto altresì conto della presentazione del Recovery Plan in sede europea, è da ritenere necessaria la previsione di agevolazioni ad hoc anche per le micro e le piccole imprese.
Tra i diversi interventi che potrebbero trovare il giusto sostegno, potrebbero annoverarsi: conferimenti di aziende e fusioni/aggregazioni di imprese, reti di imprese e integrazioni di filiere, prestiti partecipativi e strumenti finanziari alternativi, finalizzati all’aiuto di moltissime realtà che devono ritrovare la fiducia in un prossimo futuro, così da partecipare attivamente alla ricostruzione del Paese.

Alessandro Pescari

Fonte: Ratioquotidiano.it | 10.06.2020

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *